I.A.A. E CANI D’ASSISTENZA - VERSO UNA CARTA DI GARANZIA CON A.P.N.O.C.S.

APNOCS: VERSO UNA CARTA PER GLI INTERVENTI ASSISTITI CON ANIMALI E PER I CANI D’ASSISTENZA.

Domenica 21 gennaio si è tenuto a Vauda Canavese il terzo Workshop dell’Associazione Professionale Nazionale Operatori Cinofili per fini Sociali. Presieduta da Aldo La Spina, l’associazione promuove la preparazione professionale, il riconoscimento e la regolamentazione degli operatori. Sono stati avviati i lavori per la stesura di una Carta per la preparazione e la valutazione del binomio uomo-cane come riferimento per tutti i cinotecnici e gli operatori del settore e a garanzia degli utenti. A breve le informazioni sugli sviluppi dell’iniziativa (www.apnocs.it).

Ecco l’indirizzo di saluto del Presidente alla giornata di lavoro, che fotografa lo stato dell’arte dell’associazione e delinea gli sviluppi. 

Un caloroso benvenuto a tutti i partecipanti al 3° Workshop che l’APNOCS offre ai suoi soci. Quest’anno ha deciso di aprirlo ancora, gratuitamente, ai NON soci. A loro   naturalmente rivolgo l’altrettanto caloroso invito ad iscriversi!

Sono molto rammaricato di non poter presenziare e mi scuso nuovamente, per il disguido da me creato, con il Consiglio Direttivo, e chiedo scusa a tutti voi. È stato un mio errore che comunque non influirà sull’esito dell’incontro. Delego in tutta serenità e fiducia la responsabilità di rappresentare la nostra Associazione al Consiglio, che lo saprà fare sicuramente nel modo migliore. A tutti i membri del Consiglio e a voi va la mia gratitudine per il bellissimo e proficuo lavoro che state e stiamo facendo.

Desidero comunque darvi un mio contributo di indirizzo generale, basato sulla mia esperienza di questi anni per inquadrare lo stato dell’arte dell’APNOCS e per mettere in luce ciò che l’associazione intende rappresentare, ovvero le bellissime e meritorie attività e la grande professionalità di tanti operatori che con passione e competenza lavorano per il benessere di tutta la società, cani e  uomini compresi!

L’APNOCS è stata fondata tre anni fa. Da allora è molto cresciuta come numero di soci e di servizi offerti. Ora siamo quasi un centinaio, siamo rappresentati in molte Regioni d’Italia. Ma soprattutto adesso sappiamo “cosa fare da grandi” ed è cresciuta la qualità delle nostre riflessioni, proposte e offerte.

L’APNOCS intende accogliere come associazione sindacale di categoria tutti quei soggetti che operano o che aspirano a operare nel settore sociale degli Interventi Assistiti e dell’Assistenza. È un campo che spazia dalla figura del coadiutore del cane a quella del professionista senza cane coinvolto nell’équipe multidisciplinare, o che ha in animo di costituirne una.

La natura e gli intendimenti della nostra associazione si inquadrano nell’evoluzione della normativa, che va di pari passo con il mutare della natura del lavoro.  L’orientamento generale è a svincolarsi sempre più da rigidi schemi del passato per dare voce e spazio alle figure professionali emergenti, che rappresentano nuove necessità sociali e danno corpo a nuove acquisizioni culturali e scientifiche come quelle di cui ci occupiamo noi, ovvero quelle sull’importanza degli animali e in particolare del cane per il benessere e la salute dell’uomo. 

La legge 4/2013 ha confermato l’orientamento del legislatore a riconoscere e regolare le professioni non inquadrate negli ordini, superando steccati che oggi sono obsoleti. Ora il ruolo delle associazioni di categoria è più delineato ed esse possono contribuire in modo costruttivo e importante all’evoluzione sociale.

Per questi motivi l’APNOCS si sta strutturando: il suo obiettivo è che sia riconosciuta e valorizzata la professionalità dei propri iscritti. Oltre ad essere un’organizzazione sindacale a tutela dei propri iscritti, eroga servizi (assicurazione, consulenza fiscale e giuridica, consulenza per la progettazione…) ai suoi associati e sui suoi temi offre informazione e cultura al pubblico e alle istituzioni.

Prima di tutto, comunque, far parte dell’APNOCS significa aderire al suo codice deontologico e godere dell’esperienza e assistenza dell’associazione. Ciò fornire una garanzia di qualità agli utenti e una tutela agli animali impiegati negli interventi. Garantisce che sia gli utenti che i cani vengono trattati con competenza e rispetto pari alla passione con cui gli operatori lavorano.

L’APNOCS rappresenta e raccoglie una grande risorsa per tutti: ha grande patrimonio di conoscenze e di relazioni. Ambisce dunque a diventare nel prossimo futuro un punto di riferimento anche per chi vuole realizzare nuovi progetti, indicandogli una via da percorrere e fornendogli mappe preziose.

Naturalmente un cambiamento di queste dimensioni comporta difficoltà e necessita di costanza e determinazione per procedere verso il successo. Tutti voi siete a conoscenza dei limiti delle Linee guida del Ministero e degli impedimenti che incontrano; tuttavia è innegabile che esse siano necessarie e che siano diventate anche un riferimento apprezzato e invidiato a livello internazionale. Sta a noi contribuire a migliorarle e a renderne effettiva ed efficace l’applicazione.

A questo proposito l’APNOCS può rivestire il ruolo di organismo che media fra le istituzioni e i professionisti. L’ottenimento dell’attestazione e l’inserimento del proprio nominativo nella piattaforma ministeriale, è un punto di arrivo: NOI VOGLIAMO ESSERE IL PUNTO DI PARTENZA!

Aggiornamento professionale continuo, tutela sindacale e soprattutto certificazione della coppia-binomio, “questa sconosciuta”! Questa è la prossima sfida che dobbiamo vincere assieme a tutti voi! Superare lo stato attuale di invisibilità della coppia coadiutore-cane, ignorata dalle Linee guida e peggio ancora quella del cane, assoggettata solo ad una superficiale valutazione e responsabilità del Medico veterinario, seppure definito esperto di Interventi Assistiti o di comportamento.

Il veterinario non è e non può essere specificatamente preparato solo sul cane e tanto meno può essere cinologo e cinotecnico. A mio parere, solo un educatore cinofilo, formato adeguatamente ed esperto in Interventi Assistiti, può e deve avere voce in capitolo.

Oltre al riconoscimento del binomio, l’altro “cavallo di battaglia” dell’APNOCS è il cane d’assistenza, la “cenerentola delle Linee guida”, all’art. 10.

Su questo aspetto noi possiamo e dobbiamo entrare di diritto! Dobbiamo rendere consapevoli le istituzioni che l’ambito dei cani da assistenza non ha nulla a che fare con la sanità e con il suo ministero, bensì deve rientrare nel campo del Welfare o delle politiche sociali. Ricordo che già in passato il Ministero della Salute aveva cercato di regolamentare per legge gli educatori cinofili assoggettandoli di fatto al medico veterinario. In quell’occasione le associazioni di categoria riunite e i rimpasti di governo hanno reso nulla questa loro intenzione.  

Adesso c’è un rischio enorme: quello che la regolamentazione successiva alle Linee guida sul tema dei cani d’assistenza sia subordinata all’ADI (Assistance Dogs International)! Sarebbe un passo indietro immotivato e dannoso. L’Italia oggi è all’avanguardia negli Interventi Assistiti, facciamo da esempio per la qualità e per le novità introdotte; affidarci a un ente internazionale sminuirebbe gli esempi di eccellenza e costringerebbe in molti casi a ripartire da zero dovendo sottostare a vincoli e  indicazioni che non rispecchiano le condizioni reali del nostro lavoro.  

Ecco il grande lavoro che abbiamo davanti anche sull’ambito dei cani d’assistenza. Anche in questo campo l'APNOCS e i suoi operatori devono diventare un modello da seguire per tutti e un riferimento consultivo per le istituzioni. Questo settore è in espansione grande ed esponenziale. C’è molto interesse in noi professionisti e quando questo aumenta, come per l’educazione cinofila, diventa terreno fertile per le speculazioni e lo sfruttamento economico a discapito della qualità e della correttezza e della corretta e completa preparazione dei cani e degli addestratori. Ciò nuoce agli utenti anche in modo molto grave. In alcuni casi può significare addirittura la differenza fra la vita e la morte. È recente l’esempio in cui dopo un seminario molti si sono improvvisati addestratori di cani d’allerta diabete! Ricordo a tutti che le conseguenze di una non segnalazione ricadono pesantemente sulla “pelle del malato”, come per esempio avviene nei casi di coma diabetico notturno!

Concludo augurando a tutti i presenti di riuscire oggi a porre le fondamenta di un documento che diventi il riferimento culturale per le istituzioni pubbliche e private.  Sull’esempio di Carta Modena, la Carta Vauda può diventare il testo fondante che garantisca finalmente la tutela del fruitore e del binomio operatore - cane, nonché la qualità e serietà di tutti gli Interventi Assistiti.

Buon lavoro!

Aldo La Spina