NASCE A.P.N.O.C.S.

 LE NUOVE VIE DELLA CINOFILIA: GLI OPERATORI CINOFILI PER FINI SOCIALI

 NASCE A.P.N.O.C.S., ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE NAZIONALE OPERATORI CINOFILI PER FINI SOCIALI, PER GARANTIRE LA QUALITA’ E L’AFFIDABILITA’ DEGLI OPERATORI CINOFILI CHE SI OCCUPANO DI CANI DA ASSISTENZA E DI INTERVENTI ASSISTITI DA ANIMALI

 

Il presidente è Aldo La Spina. Gli altri fondatori sono la dottoressa Susanna Coletto, vicepresidente; Adalisa Tomezzoli, segretario; e i componenti della Direzione  dottoressa Maristella Druetta, dottoressa Malindy Finessi, Andrea Ponzio Posanzini ed Emilio Arnone.

L’associazione è una consorella di A.P.N.E.C (l’altra è A.N.S.C., Associazione Nazionale Cani da Soccorso).

Lo scopo statutario di A.P.N.O.C.S. è “Costituire, organizzare e gestire Registri Regionali raggruppati in un unico Registro Nazionale, che riuniscano le figure cinofile professionali che operano nel campo degli Interventi Assistiti da Animali (I.A.A.) e dei cani d'assistenza (…) definite come Operatori Cinofili per Fini Sociali”.

La creazione di questa nuova associazione deriva dalla necessità di offrire agli utenti la possibilità di scegliere operatori qualificati e certificati in un campo che vede aumentare le richieste in tutta Italia. A questi scopi l’associazione ha redatto il codice deontologico degli Operatori Cinofili per fini Sociali e realizzerà iniziative di formazione, informazione e divulgazione e promuoverà la conoscenza e la tutela della loro attività anche in relazione con le amministrazioni e gli enti interessati. 

Dallo Statuto: “… i Registri Regionali e Nazionale saranno divisi in quattro sezioni:

a) Sezione Cinotecnici professionisti degli I.A.A.: costituita da persone adeguatamente preparate alla conoscenza specifica del settore, alla conduzione del cane negli interventi e alla collaborazione con le altre figure dell'equipe multidisciplinare.

b) Sezione Istruttori cinofili degli I.A.A.: costituita da educatori cinofili riconosciuti dall’Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili (APNEC), specializzati in I.A.A., aventi il compito di valorizzare le attitudini e di sviluppare le competenze del cane indirizzandole agli obiettivi degli I.A.A..

c) Sezione Valutatori dei binomi cinotecnici/cani negli I.A.A.: costituita da Istruttori di cui al precedente punto b), in possesso della qualifica di Educatore Cinofilo Specialista nella Rieducazione comportamentale del cane riconosciuti dall’Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili (APNEC) aventi il compito di valutare l'idoneità del binomio cinotecnico/cane agli I.A.A..

d) Sezione Istruttori per cani d'assistenza: costituita da educatori cinofili riconosciuti dall’Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili (APNEC), specializzati nella preparazione dei cani d'assistenza e nell'inserimento del cane nell'ambito familiare.”

Info e contatti qui>>

Ecco come Aldo La Spina presenta questo settore nel suo ebook “Ciao sono il tuo cane – guida pratica alla nuova cinofilia”, editore Area51 Publishing (qui il link per avere l’ebook>>)

“Oggi si impiegano animali da compagnia per aiutare a risolvere alcune patologie umane in campo psicologico e comportamentale, dalla depressione ai disturbi di comunicazione e a quelli dovuti all’isolamento, soprattutto negli anziani ricoverati. La cosiddetta Pet Therapy ha un campo di applicazione vasto e promettente. Molti studi scientifici ormai testimoniano la sua efficacia. Viene incontro al profondo bisogno umano di essere in relazione con la natura e con la propria parte animale e corporea. La nuova cinofilia riconosce che il rapporto con l’animale ha un aspetto benefico e salutare e promuove queste pratiche, nel rispetto della natura del cane, che non deve trasformarsi in un semplice strumento di lavoro. All’estero, tuttavia, il termine Pet Therapy non esiste. Anche in Italia si parla in modo più appropriato di IAA (Interventi Assistiti dagli Animali che si differenziano poi in AATA – Attività Assistite dagli Animali e TAA – Terapie Assistite dagli Animali). Questo per sgombrare il campo dal semplicismo: non basta portare un animale nella corsia d’ospedale o nella stanza del malato perché ci sia cura o guarigione. Quelli assistiti dagli animali sono invece interventi complessi, da preparare adeguatamente e che vanno realizzati da persone preparate. Coinvolgono aspetti intrecciati fra loro e tutti altrettanto importanti: la relazione con il malato, con le strutture sanitarie, la capacità di interagire in modo corretto con gli animali… Insomma, mentre l’ippoterapia è un campo ormai abbastanza consolidato, le altre forme di interventi con animali sono ancora in corso di definizione nella pratica. Una legge oggi ne permette l’impiego, ma le linee guida degli interventi sono ancora in definizione presso la struttura del Centro Referente Nazionale di riferimento (Istituto Zooprofilattico delle Tre Venezie), l’ISS, Istituto Superiore della Sanità.  Gli interventi attuati finora sono stati, insomma, nella maggior parte dei casi sperimentali e si attende una più chiara definizione degli ambiti di applicazione. Intanto, i cani e i loro conduttori si stanno preparando! Alla prossima puntata!”