Cani per Covid-19 : il nuovo progetto IEO-Confindustria

Giovedì 28 ottobre a Rimini, fiera Ecomondo, ore 10.30

Intervento di Aldo La Spina, direttore tecnico di MDDI – Medical Detection Dogs alla conferenza stampa Confindustria Cisambiente – IEO Istituto Europeo di Oncologia, che presenta la ricerca sui cani per il rilevamento del Covid “Se ti fiuto ti aiuto”, effettuata con l’Università di Milano – Veterinaria.

Lo studio clinico coinvolge cani addestrati per rilevare il Covid anche in asintomatici, a tutela dei pazienti oncologici dello IEO. 

Dal comunicato IEO del 30 giugno: “L’istituto Europeo di Oncologia, in collaborazione con l’Università di Milano e con il sostegno di Confindustria Cisambiente, dà il via allo studio clinico “Se ti fiuto ti aiuto”, che prevede di addestrare due cani a fiutare il Covid nelle persone asintomatiche, sfruttando la potenza straordinaria del loro olfatto. Gli esperti a quattro zampe, da settembre presidieranno con i loro tutor l’ingresso dello IEO, per effettuare uno screening anti-covid su chi acconsentirà a farsi fiutare. L’obiettivo del progetto, sponsorizzato e patrocinato da Confindustria Cisambiente – Associazione Nazionale Transizione Ecologica - è proteggere ancora meglio i pazienti IEO dal virus, riducendo l’uso dei tamponi molecolari grazie a un metodo naturale, il fiuto dai cani, che è altrettanto accurato, meno invasivo e può essere eseguito in tempo reale, senza richiedere tempi di esecuzione e attesa del risultato.”

L’ideatore e responsabile del progetto, dottor  Roberto Gasparri (della Divisione di Chirurgia Toracica IEO), la definisce … “una modalità non invasiva e versatile per ridurre la dissuasione del virus”. La metodologia “Dal rilevamento olfattivo del campione biologico in laboratorio, alla segnalazione su individuo infetto asintomatico” è stata ideata da Roberto Zampieri, consulente tecnico MDDI.

Lucia Leonessi, direttore generale Confindustria Cisambiente, dice: “Il progetto è stato da noi accolto con entusiasmo; non solo per lo sviluppo immediato che avrà nei confronti delle fasce più delicate e fragili (bambini e anziani), ma anche considerando la grande possibilità di divenire strumento di screening in aeroporti, stazioni o centri sportivi” .

Lo staff operativo MDDI per l'addestramento

 

Alla conferenza di Rimini Aldo La Spina, direttore MDDI, concluderà con l’auspicio …”che le istituzioni pubbliche e private prendano atto ufficialmente che l’olfatto del cane può essere un grande ausilio, non solo nella ricerca di persone disperse, ma anche nella lotta e nella identificazione preventiva contro i virus/batteri”.

Per approfondire:

sul sito MDDI>>

Sul sito dell’Università Statale di Milano>>

sul sito IEO>>

Da “Corriere della Sera”, 30 giugno 2021>>

Covid, Otto il bassotto, Nala, Elix e Fiona: ecco i cani che «fiutano» il virus. La sperimentazione allo Ieo

Lo studio è condotto insieme alla Statale. In autunno due cani presidieranno l’ingresso dell’Istituto euro

Il test anti-Covid lo fa Fido: annusa e riconosce il contagio. Più veloce e meno fastidioso di un tampone, altrettanto affidabile. È il progetto che partirà a settembre all’Istituto europeo di oncologia, in collaborazione con l’Università di Milano e con il sostegno di Confindustria Cisambiente. Lo studio clinico «Se ti fiuto ti aiuto» prevede di addestrare i cani a fiutare il Covid nelle persone asintomatiche: saranno arruolati il bassotto Otto, il pastore belga Nala, Fiona (un collie) ed Elix (un incrocio similsegugio). Alla fine dei test si deciderà quali quattro zampe presidieranno con i loro tutor l’ingresso dello Ieo ed effettueranno lo screening su chi acconsentirà a prendere parte alla ricerca.

«Le sacrosante misure di sicurezza per l’accesso all’ospedale possono ancora rappresentare una barriera alla piena ripresa soprattutto delle visite di diagnosi precoce — spiega Roberto Gasparri della Divisione di Chirurgia Toracica Ieo, sperimentatore principale dello studio —. Abbiamo quindi bisogno di strumenti di screening aggiuntivi che siano più veloci, non invasivi, versatili soprattutto nell’identificazione di individui asintomatici. L’uso di odori corporei emessi sotto forma di composti volativi (VOCs) è negli ultimi anni un filone importante della ricerca scientifica. Malattie come cancro, disturbi metabolici, infezioni, possono modificare i componenti dei VOCs». I cani hanno già dimostrato la loro abilità di percepire VOCs specifici del cancro del polmone in uno studio del 2016. Ora la nuova sperimentazione con il Covid.

«Il progetto è stato da noi accolto con entusiasmo; non solo per lo sviluppo immediato che avrà nei confronti delle fasce più delicate e fragili (bambini e anziani), ma anche considerando la grande possibilità di divenire strumento di screening in aeroporti, stazioni o centri sportivi» dice Lucia Leonessi, direttore generale Confindustria Cisambiente.

Il protocollo si dividerà in due fasi. La prima durerà quattro settimane e si terrà al Laboratorio di FisioEtologia dell’Università di Milano. Qui i cani saranno addestrati con campioni di sudore prelevati da 100 soggetti positivi al test, 500 negativi e 100 soggetti vaccinati. Ai soggetti aderenti allo studio verrà semplicemente chiesto di tenere sotto l’ascella un piccolo cilindro di plastica per 20 minuti, per la raccolta dei campioni. I cani impareranno a riconoscere la presenza del virus fiutando i campioni, con una ricompensa alimentare per il comportamento corretto. La seconda fase si svolgerà all’ingresso dell’Istituto Europeo di Oncologia: si faranno simulazioni sull’uomo. Le persone identificate dai cani come sospette positive saranno isolate e sottoposte a tampone molecolare per la conferma.